Sono state fatte dichiarazioni importanti in merito alle intenzioni, da parte del Governo, si controllare le società italiane.
Al centro delle vicende ci è finita l’Inter, con la situazione non felicissima e delicata che sta vivendo il club a livello finanziario, nonostante lo Scudetto vinto. Tiene banco infatti la questione del debito di mezzo miliardo che Zhang dovrà estinguere e del quale è tema principale dei quotidiani sportivi italiani.
Proprio nel corso di questo pomeriggio è stato intervistato l’agente di diversi calciatori in Serie A e non solo, ai microfoni di Tuttomercatoweb, che ha spiegato i motivi che stanno spingendo il Governo verso il controllo dei conti della società sportive di calcio, tra le quali appunto, l’Inter.
È il tema caldo in Serie A, quello che riguarda la società dell’Inter che sta vivendo non poche difficoltà a livello finanziario, col Governo che interverrà per capirci di più attraverso un’Agenzia di Controllo.
Fungerà da controllo, appunto, con eventuali sanzioni. E l’agente Giovanni Branchini spiega come sia stato quanto accaduto in questo periodo all’Inter, a spingere il Governo a tali provvedimenti.
Tutto è stato spiegato dall’agente che, ai microfoni di Tuttomercatoweb, ha risposto alle domande sulla Serie A e, appunto, che riguarda l’Inter. Secondo Branchini, infatti, tutti i commenti legati all’Inter di questo periodo, da parte degli addetti ai lavori, hanno innescato un meccanismo di “indagine” e che sta spingendo ora il Governo a chiedere chiarezza alle società di calcio in Italia.
Le parole di Giovanni Branchini sono chiare e sono le seguenti, sulla situazione legata all’Agenzia di Controllo dal Governo: “Questa iniziativa nasce, secondo me, da tutti i commenti sulla situazione societaria in casa Inter. Il dominio di questo Club è innegabile, sommati alla previsione di futuri successi possibili, possono aver smosso in qualche modo dei dubbi, suscitando questa voglia di togliere la possibilità di autocontrollo nel mondo del calcio. Alcuni non hanno la fiducia necessaria nel comportamento della Covisoc. Lo sport però dovrebbe avere autonomia, ma anche l’onestà di investire sul controllo, sul rispetto di quelle che sono le regole. Noi agenti denunciamo come vengono comprate le procure di alcuni giovani calciatori e nessuno, in quel caso, muove un dito”.
Dalle parole di Branchini, la domanda dei colleghi sul rischio che FIFA e Uefa escludano poi le squadre italiane: “Siamo tutti convinti che alla fine nascerà una Superlega o qualcosa di simile. Se c’è chi non capisce che stiamo andando verso una direzione sbagliata, inevitabilmente arriveremo ad un punto in cui nascerà qualcosa di “privato”, autogestendo il proprio universo”.
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