Nonostante il cambio di proprietà sempre più certo, all’Inter non dovrebbe cambiare nulla per quanto riguarda parte dell’organigramma societario: la notizia in diretta
Il 20 maggio è passato, con lui, però, non sono ancora scomparse del tutto le speranze di Steven Zhang di rimanere al timone dell’Inter. Ieri, infatti, in Lussemburgo era giornata di festa, motivo per il quale il passaggio di proprietà dei nerazzurri a Oaktree non è ancora ufficiale.
Manca però davvero pochissimo (in termini di tempo, ovvio) affinché la Benamata smetta di parlare cinese, e inizi a farlo in inglese, statunitense per la precisione – per mercoledì, se tutto dovesse andare secondo quanto raccontato nelle ultime ore, si aspetta un comunicato stampa in cui il fondo di investimento annuncerà il passaggio di mano della società.
Ecco, a proposito di questo, è normale che i tifosi, che per altro hanno appena festeggiato la seconda stella, siano un po’ preoccupati. Nonostante gli ultimi anni non siano stati semplici per Suning, l’Inter è cresciuta parecchio, specialmente grazie al lavoro della dirigenza, e quindi di Beppe Marotta, amministratore delegato, e di Piero Ausilio, che indossa i galloni di direttore sportivo, gli stessi che però dovrebbero rimanere anche se la proprietà passasse in mano a Oaktree.
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Certo, qualcosa nell’organigramma dell’Inter cambierà per forza. Innanzitutto Zhang, che pure ha fatto di tutto per tenersi la società tanto era il suo desiderio di rimanere al timone, non sarà più il presidente. E così andranno via tutti i personaggi legati a lui provenienti direttamente dalla Cina, ma lo zoccolo duro dei decisori dovrebbe rimanere lo stesso, sia quello rappresentato dall’ex Juventus, sia quello dell’area corporate guidata da Alessandro Antonello.
In questo senso, considerato il grandissimo lavoro fatto in questi anni, anche il profilo da tenere non cambierà granché. Pochi e oculati investimenti, altri colpi alla Marcus Thuram magari, e poi in un secondo anche i rinnovi, come quello ancora in ballo con Lautaro Martinez, con Niccolò Barella e pure con l’allenatore Simone Inzaghi.
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Tutti e tre centrali nella conquista del ventesimo scudetto, e magari anche di una futura Champions League, desiderio espresso da Marotta poco prima della premiazione domenica e che l’anno prossimo potrebbe essere la priorità.