Riccardo Calafiori è stato uno dei migliori difensori della nostra Serie A in stagione, ma per qualcuno non rappresenta un rimpianto per la Roma
Sono tanti gli ingredienti, e quindi i protagonisti, della stagione da incorniciare del Bologna. Tornato in Champions League 60 anni dopo l’ultima volta, gran parte del merito è sicuramente dell’allenatore, Thiago Motta, che ha contribuito a far splendere giocatori come Joshua Zirkzee, Lewis Ferguson e anche e soprattutto Riccardo Calafiori.
Il difensore centrale classe 2002, nella lista dei preconvocati per gli Europei in Germania anche dal commissario tecnico della nazionale azzurra, Luciano Spalletti, sta ricevendo diverse offerte per la prossima stagione, anche se sembra che seguirà il mister italo-brasiliano alla Juventus, squadra alla quale, tra l’altro, ha rifilato anche una doppietta nella penultima giornata di campionato.
Ma se il futuro all’orizzonte è roseo, il passato non lo è stato altrettanto. Da quando aveva nove anni, infatti, il mancino del quartiere Trionfale è stato uno dei perni della Roma, tanto che con Paulo Fonseca in panchina è riuscito anche a esordire in Serie A a soli 18 anni. Con l’arrivo di José Mourinho alla guida dei giallorossi, però, qualcosa è cambiato, tanto che la società dei Friedkin ha preferito lasciarlo partire, per soli 4 milioni di euro, il 31 agosto del 2023.
Asso non rimpiange Calafiori: “È grazie a Motta e Sartori che è diventato il giocatore che è ora”
Nella diretta di Controcalcio su Twitch, Asso di Roma, al secolo Stefano Casini, ha commentato il percorso di Calafiori nella squadra per cui fa il tifo, prendendo spunto anche dalle parole di Daniele De Rossi che ritiene che sia il difensore centrale, sia Davide Frattesi e Gianluca Scamacca rappresentino dei rimpianti per i giallorossi.
Diversamente da quanto pensa l’allenatore, il content creator romano non è dell’idea che tenere il 22enne nella capitale sarebbe stata una buona scelta. “Era un cadavere – ha iniziato Asso -, giocava una partita e tre stava in infermeria”.
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Per lui, infatti, il giocatore determinante e fondamentale che si è dimostrato a Bologna non si era mai visto dalle parti di Roma (se non con le giovanili), e il merito del suo exploit è da dare sia a Thiago Motta, sia a Giovanni Sartori, ds dei rossoblù che ha voluto puntare su Calafiori in estate.