Nicolò Barella è sicuramente l’uomo copertina di questa Nazionale azzurra, un sogno che covava fin da bambino quando su un foglietto: cosa c’era scritto davvero
Alla vigilia della partita contro l’Albania, il più grande punto interrogativo di Luciano Spalletti era la presenza di Nicolò Barella. La mezzala dell’Inter, che con Simone Inzaghi ha saltato soltanto la partita d’andata contro la Fiorentina, e per squalifica, infatti, rischiava di non poter giocare l’esordio di questi campionati europei con la maglia che ha, praticamente da sempre, cucita addosso: quella della Nazionale azzurra.
La fortuna, il caso, o più banalmente il team di massaggiatori che si è dedicato interamente a lui ha fatto in modo non solo che Barella fosse in campo dal primo minuto, ma che regalasse all’Italia un gol che è valso la vittoria. Non uno qualsiasi, un destro al volo con quel piede educato e gentile che da sempre ha fatto le fortune del centrocampista sardo, ‘su piccioccheddu’, come lo chiamavano dalle sue parti.
E quel ‘piccioccheddu’ (ragazzino, ndr) ha sempre sognato quello che poi è diventato: un calciatore insostituibile e fondamentale prima per il Cagliari, poi per l’Inter, e anche per la Nazionale.
I desideri del bambino Barella sono diventati realtà: dall’Inter all’Italia
In un foglietto da bambino, come ha raccontato oggi La Gazzetta dello sport, Barella aveva annotato quello che voleva, non tralasciando lo scudetto, ovviamente, e qualche vittoria importante anche con la Nazionale. Tutti sogni che si sono avverati, perché con l’Inter, il 27enne cagliaritano (nato a Pirri, e cresciuto ad Assemini) due volte è riuscito a diventare campione d’Italia, e con gli azzurri, nel 2021, è stato sicuramente tra i protagonisti di quell’Europeo vinto contro ogni auspicio.
Ma non si ferma. E non si è fermato. Vuole di più: riportare la Nazionale ai Mondiali certamente, tornare a vivere le emozioni di Wembley (e chissà, magari proprio in Germania), trionfare in Europa anche in nerazzurro, quel sogno che non ha scritto ma che stava per diventare realtà appena un anno fa. E intanto è diventato anche un padre meraviglioso e ha una bellissima famiglia.
Dal basket come primo amore al calcio come certezza, nel nome di Gigi Riva, Nicolò Barella c’è. E meno male per Spalletti, Inzaghi e tutti i tifosi che lo amano. Dalla Sardegna, e anche dal Continente.