Discussioni che si alimentano sull’eliminazione dell’Italia a Euro 2024, c’è chi difende Spalletti e individua altre responsabilità
Euro 2024 va avanti senza l’Italia, uscita mestamente e meritatamente di scena, ma il dibattito sul flop della Nazionale prosegue e lo farà ancora a lungo. Troppo grave, del resto, la disfatta azzurra per passare sotto silenzio e per non alimentare interrogativi preoccupanti sul futuro del nostro movimento calcistico.
Un’Italia di cui si conoscevano difetti e mancanze, ma non ci si immaginava che in Germania le prestazioni del gruppo azzurro sarebbero state così deficitarie. Quattro gare in cui le difficoltà sono state notevoli ed evidenti, persino nel mettere in atto la pur minima parvenza di gioco. Qualcosa da salvare solo nella prima ora di gioco con l’Albania e nella reazione di rabbia con la Croazia, per il resto non si è visto praticamente nulla: né idee, né coraggio, né intensità.
E’ inevitabile che il discorso chiami in causa tutte le componenti del sistema calcio. Ha fatto discutere la conferenza stampa, dopo il ko con la Svizzera agli ottavi, di Gravina e Spalletti: niente dimissioni per entrambi, restano al proprio posto. Questo nonostante gli errori della federazione e del Ct siano stati gravi e sotto gli occhi di tutti. Ma c’è chi almeno a Spalletti da’ delle attenuanti.
Italia, non è tutta colpa di Spalletti: accusa al gruppo azzurro
Il Ct è sotto accusa per aver sbagliato la preparazione dell’evento, per alcune convocazioni controverse e per la confusione che si è vista in campo da parte dei suoi. Ma il giornalista Sandro Sabatini, invece, pone l’accento sulle mancanze della squadra.
Un’Italia allo sbando in campo e non solo per le consegne tattiche poco chiare da parte di Spalletti, secondo il giornalista di ‘Sport Mediaset’, che, intervenuto a ‘Radio Sportiva’, ha spiegato quale sia stato a suo avviso il problema più grave nella spedizione in Germania. “Quando abbiamo vinto gli Europei nel 2021, c’era un gruppo forte che stavolta non c’è stato – ha dichiarato – Gli azzurri erano troppo preoccupati e non hanno fatto fronte comune. Non è tutta colpa di Spalletti, ma qualche anno fa era diverso. La coesione è fondamentale, così come l’aspetto psicologico e motivazionale e l’entusiasmo. A volte valgono più di qualsiasi accorgimento tattico e di difesa a tre”.