Il vice-presidente della Camera dei Deputati e parlamentare di Forza Italia parla a Controcalcio.com e spiega la situazione: “E’ già depositato e riformulato, ma era previsto, prima di sciocchi allarmi…”
“Il mio emendamento non fa fuori il calcio italiano dalle coppe e chi dice questo, dice un’enorme cazzata, è chiaro così…?”. Diretto e senza timori il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè. Schietto e diretto come sempre, additato come una sorta di nemico del calcio italiano non è che gli sia andata tanto giù al parlamentare di Forza Italia. Tutt’altro.
“Ma per favore, i soliti noti hanno cercato di creare allarmismi quando non ce ne sono“, insiste Mulè a Controcalcio.com. Dall’attacco alla difesa, insomma. Anzi, come uno di quei centrocampisti “taglia e cuci del gioco” prende il pallone in mano e riparte a testa bassa. In questi giorni è stato colpito in tutti i modi, attaccato come una sorta di male del calcio italiano.
Motivo? Aver scritto e presentato un emendamento che avrebbe messo in serio pericolo la partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee come l’Inter, il Milan, la Juve, il Bologna, l’Atalanta, la Roma, la Lazio e la Fiorentina.
Tutte con il serio rischio di vedere il calcio europeo dalla televisione perché l’Uefa non avrebbe gradito il testo dell’emendamento. Una confessione che il presidente Ceferin avrebbe direttamente rivolto al ministro dello Sport Abodi, durante la gara tra Italia e Svizzera valida per gli ottavi di finale di Euro 2024.
Mulè e l’attacco per l’emendamento: “Allarmismi senza senso”
Un testo che, secondo qualcuno, rischiava e rischia di creare uno spartiacque pericoloso tra l’Uefa, l’Italia e il Governo, anche perché è dall’interno della Federcalcio che sarebbe arrivato l’allarme. Va ricordato come l’obiettivo principale dell’emendamento in questione era (ed è) quello di un riconoscimento per avere autonomia nello statuto, nel regolamento e anche nella parte organizzativa e gestionale di tutte leghe.
Un po’ quello che accade in Inghilterra tra Premier League e la Football Association. In realtà l’emendamento Mulè cerca solo di spostare l’equilibrio e di equiparare la Serie A e la Federcalcio, con la possibilità di avere il diritto di poter dare pareri vincolanti sulle delibere della FIGC.
L’Uefa, dell’emendamento, non ha gradito la possibilità di rivolgersi – da parte della Lega – non solo alla giustizia sportiva ma anche a quella amministrativa del TAR, un passaggio peraltro tolto prima di essere depositato il documento. Ma per Giorgio Mulè non ci sarebbero stati problemi di alcun genere, tanto che a Controcalcio.com ha voluto chiarire il tutto.
“Innanzitutto l’emendamento è stato già depositato, è stato comunque riformulato in attesa del Governo: tutto quello che si è detto e scritto sono baggianate, allarmismi che non hanno motivo di esistere, figuriamoci se io volessi fare fuori le squadre di calcio italiano dalle coppe europee”.
“Se – ha concluso – dovesse succedere una cosa del genere, semmai vado io fuori dall’Italia per primo: non scherziamo, è stato presentato, elaborato e riformulato. Allarmismi senza senso e per il solo gusto di farli…”.