Lutto in Serie A, il cordoglio di una grande: tifosi distrutti

Il mondo del calcio, e soprattutto la Serie A, sono in lutto per una grave perdita: i tifosi sono molto tristi per l’addio dell’ex calciatore

Ci sono nomi che non sono come gli altri e riescono a riscrivere il destino di un club, dei tifosi e anche dare un indirizzo diverso allo sport. Lo stiamo scoprendo ancora una volta durante gli attuali Giochi olimpici, ma nella storia del calcio sono davvero molti i casi in cui singole personalità di valore sono riuscite a lasciare il segno.

Grave lutto per la Serie A
Il mondo del calcio subisce un altro grave lutto (Pixabay) – controcalcio.com

Tra queste c’è anche Josè Alberti, un argentino che, neanche a dirlo, si è ambientato alla grande a Napoli, identificandosi in un popolo intero dal sentimento e dalla carica umana veramente unici. Non a caso, si è spento all’Ospedale San Paolo all’età di 82 anni – ne avrebbe compiuto 83 il 26 ottobre prossimo. Purtroppo da anni doveva lottare con il morbo di Parkinson, che ha condizionato inevitabilmente la sua vita, poi anche con il peggioramento degli ultimi mesi. 

A Napoli è celebre soprattutto per essere stato grande amico di due mostri sacri come Omar Sivori e Diego Armando Maradona, probabilmente il calciatore più forte di sempre e il beniamino dell’intero popolo azzurro. Ma José Alberti non è stato solo questo.

Chi era José Alberti, ex calciatore morto a 82 anni

C’è una leggenda sul suo conto, ma con assoluto fondamento di verità: Cyterszpiler, l’agente di Maradona, fu ospitato in gran segreto per quattro giorni a casa Alberti perché voleva conoscere per bene Napoli prima della firma del suo assistito.

Grave lutto per la Serie A
Addio a José Alberti, amico di Sivori e Maradona (LaPresse) – controcalcio.com

È nato a Buenos Aires, ma si è trasferito in Italia fin da ragazzo, in particolare nelle giovanili della Juventus, un paradosso per quanto poi è riuscito a legarsi al Napoli. Poi ci furono due anni in Belgio, prima del ritorno del nostro Paese in Serie C conl’Ivrea, a Perugia, ad Avellino e con lo storico Internapoli vomerese.

Poi scelse la carriera da allenatore – anche se non prese mai il patentino a Coverciano – e guidò unicamente squadre campane, successivamente come agente Fifa e opinionista. Da buon amico, è ricordato anche per essere stato per tre anni al fianco di Maradona, purtroppo senza riuscire ad allontanarlo da cattive amicizie e cattive abitudini. Alla fine, anche dopo la fine delle vicende sportive, decise di restare a vivere sul Golfo di Napoli, rilevando un locale e aprendo una paninoteca.

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