Il noto conduttore appena tornato in Rai e tifoso bianconero, a Controcalcio.com racconta le sue speranze ma anche le sue ansie
Una programmazione che sta andando avanti, ma i dubbi non mancano. Ad averli sono i tifosi della Juventus, da sempre abituati a lottare per vincere il campionato ed essere competitivi nelle coppe più importanti. Uno scenario che è cambiato. Decisamente.
Non è facile per chi da sempre lotta per vincere lo scudetto, avere una squadra che non dà più determinate certezze anzi che da un lato quasi traballa, ma non tutti la vedono così, o meglio diversi sostenitori di fede bianconera hanno capito situazione e scenario, attendono con fiducia e pazienza l’inizio della nuova stagione.
A predicare calma è uno che di Juve s’intende come il noto giornalista e presentatore Massimo Giletti che a Controcalcio.com spiega le sue speranze e le sue ansie: “Quando vedi che sei undicesimi della squadra dell’anno scorso, quella forte, l’asse centrale di base, non c’è più e ti vedi arrivare altri giocatori e altre situazioni, non è facile, ma io ho capito bene il progetto e le intenzioni della nuova società e del nuovo gruppo dirigente. E mi fido, so bene che non sarà facile all’inizio, ma bisogna gettare le basi”.
Si tratta di una “rivoluzione necessaria” anche se allo stesso tempo “non è proprio facile accettare determinate situazioni“, anche se Giletti assicura che “l’arrivo di Giuntoli è il vero top-player che doveva arrivare, con lui si metteranno le fondamenta per qualcosa di buono e soprattutto duraturo, alla Juve serve ripartire con una politica nuova, con ingaggi decisamente diversi, ma vincenti. E’ possibile? Vediamo, noi abbiamo questa next-generation che può fare miracoli“.
Veder partire Szczęsny, McKennie, Rabiot e Chiesa “io ci metto anche Milik“, non è “facile come bere acqua, eh“, e aggiunge al suo ragionamento “ci resti un po’ male perché speri sempre che qualcuno di questi possa restare e aggiungere altri che debbano arrivare“, ma la politica societaria è cambiata e bisogna “adeguarsi, spero solo che il popolo bianconera capisca e sia paziente, perché non è che si tornerà a vincere subito e chi lo pretende sbaglia“.
Non capisce la situazione di Chiesa, o meglio la capisce bene, ma secondo Massimo Giletti il ragazzo poteva fare qualcosa di più e cercare di essere meno intransigente: “E’ un giocatore forte, fortissimo, ha avuto problemi, vero, ma è uno di quelli che quando sta bene può fare la differenza, peccato che non abbia capito la situazione, ci speravo, sinceramente, sarebbe stato una grandissimo passo“. Ma da come stanno le cose, non è un passaggio che si potesse fare.
“Speravo che si potesse fare un rinnovo di un anno, vedere le cose come andavano e magari qualcosa accadeva, ma non è stato possibile. Ci sono alcuni che vivono con determinati parametri, io, ma non è un paragone eh, faccio il lavoro che faccio non per i soldi, potevo andare in alcune situazione e guadagnare tanto di più, ma amo fare questo lavoro e ci metto comunque passione e spesso pago io per primo, ma nessuno può dirmi nulla, evidentemente le cose dovevano andar così con Chiesa, è un peccato, ma pazienza“, dice con rammarico Giletti.
Su Thiago Motta non ha alcuna preclusione: “E’ un ragazzo in gamba, ma per fortuna la Juve sta rinforzando la società e la sta rendendo ancora più forte, anche perché, io spero di no, ma quando Thiago, che è stato all’Inter e al Psg, quindi sa di cosa parlo, avrà dei momenti di difficoltà, ci sarà il Giuntoli e la società che lo proteggeranno“.
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