Serie A, plusvalenze chi rischia e chi no: ecco come stanno le cose

A circa un anno dalla sentenza sulla Juve, c’è chi si chiede che fine abbiano fatto tutte le altre inchieste delle altre squadre

Siamo a circa un anno di distanza dalle sentenze sulla Juventus sul caso plusvalenze e su altri procedimenti che ai bianconeri costarono una penalizzazione, l’estromissione dalla Champions League e una multa di oltre 700 mila euro inflitta dai magistrati sportivi.

plusvalenze chi rischia
Tante procure italiane stanno ultimando le indagini sulle plusvalenze nel calcio (Ansa Foto) Controcalcio.com

Ora qualcuno, soprattutto (e naturalmente) da parte di ambiente bianconero, non certo della società sia chiaro, si lamenta del fatto che sul club juventino c’è stata una velocità e una severità quasi fuori dal comune e ci si chiede che fine hanno fatto tutti gli altri procedimenti che erano a carico di tante altre squadre come la Roma, l’Inter, il Napoli, la Lazio e altre come Atalanta, Salernitana.

Domanda legittima, ma è altrettanto vero che queste altre situazioni, almeno la maggior parte, sono ancora al vaglio di tante procure sparse in Italia come a Napoli, ad Arezzo, dove curiosamente è stata spostata l’inchiesta su Lotito e la Salernitana e si attende la chiusura delle indagini preliminari, la procura di Roma che ha chiuso le indagini invece e, per esempio, ha cancellato la posizione di Dan Friedkin come persone estranea all’indagine e che si sta occupando anche della vicenda legata a Osimhen.

Per quanto riguarda la Roma, la situazione dei giallorossi, è completamente diversa rispetto a quella che ha “architettato” (termine usato dalla stessa procura federale) dalla Juventus. C’è da osservare che il magistrato Marina Sabina Calabretta che da esperta in situazioni di bancarotta si sta specializzando nella violazione finanziaria.

Lazio e Lotito, Napoli-Osimhen: che succede?

Ed è proprio lei che sta seguendo la situazione romanista e le trattative di mercato tra la Roma, il Sassuolo, l’Inter e l’Atalanta, contestando tra l’altro la cosiddetta “doppia plusvalenza“, ovvero aver conteggiato due volte il valore sulla stessa operazione sia chi acquistava e chi vendeva. E si sta lavorando prettamente sul caso giudiziario e non su quello sportivo perché questo tipo di operazione, dove in mezzo c’erano i vari Frattesi, Defrel, Zaniolo etc fino a marzo del 2023 era considerata lecita dall’Uefa.

Quello che viene contestato a queste società è l’aver conteggiato la doppia plusvalenze invece di dover fare la compensazione finanziaria dal punto di vista economico, si tratta sostanzialmente di operazioni non corrette dal punto di vista finanziario. Alcuni dirigenti dell’epoca per questo motivo e per altro motivo sono stati rinviati a giudizio e il processo dovrà cominciare, ma non c’è una data, ma dal punto di vista sportivo è stato già giudicato e non ritenuto conforme per una violazione.

Caso Osimhen plusvalenze
Il caso delle plusvalenze di Osimhen e del Napoli è stato già giudicato dalla giustizia sportiva nel 2023 (Ansa Foto) Controcalcio.com

Stessa sorte per il Napoli con Osimhen, con De Laurentiis che alla Procura di Napoli rilasciò una dichiarazione spontanea e poi l’intero procedimento è stato spostato a Roma, dove ancora attualmente ci deve essere la chiusura delle indagini preliminari. Ma come per la Roma, anche e soprattutto per il Napoli (e qualcuno forse colpevolmente ha rimosso ndr) la Giustizia sportiva si è già espressa in due gradi di giudizio nel 2022 e a marzo del 2023, decidendo di prosciogliere il presidente e ogni altra persona inserita nell’inchiesta federale.

Ora, solo se, e sottolineiamo il se, emergeranno nuovi fatti dalla Procura di Roma, allora gli stessi verranno trasmessi alla Procura Federale, ma se non emergeranno altre situazione, il verdetto e la sentenza del 2023 è da ritenersi “tombale”. Per chi non capisce, definitiva.

La Juve ha pagato, ma ha anche patteggiato…

Riguardo, invece, alla Juventus, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex stato maggiore del club: Andrea Agnelli (presidente dal 2010 al 2022), Pavel Nedved (vicepresidente), Fabio Paratici (direttore sportivo fino al 2018, per lui è stato richiesto lo stralcio per due capi d’imputazione, quando ormai era al Tottenham) e Maurizio Arrivabene (amministratore delegato dal 2021 al 2023) e per loro le accuse sono aggiotaggio, fatture false e ostacolo alla vigilanza.

Un procedimento, ed è bene ricordarlo, che è stato trasferito nella Capitale dopo che la Cassazione aveva deciso di toglierlo alla Procura di Torino per un conflitto di competenza territoriale. In quello sportivo la Juve è stata sanzionata pesantemente con i punti di penalizzazione, l’estromissione dalle coppe e una multa di oltre 700 mila euro.

processo e patteggiamento Juve
La Juve è stata sanzionata e ha pagato con penalizzazione, multa ed estromissione dalle coppe, ma ha anche patteggiato (Ansa Foto) Controcalcio.com

E c’è stato dietro anche un patteggiamento, anche perché, e non è solo una sensazione, la società di Torino in quei procedimenti, soprattutto quelli legati alle fatturazioni e all’accordo sugli stipendi durante il Covid, c’era stato una modifica del bilancio e, secondo le norme Figc (articolo 33), il rischio dell’iscrizione al campionato, ma il patteggiamento ha chiuso ogni discorso. Ma questo pochi lo ricordano o fanno finta di non ricordare.

E, cosa ancora più importante, allo stato attuale non c’è nessuna squadra che rischia di essere inserita in un filone legato alle plusvalenze, a patto che non escano cose nuove. Ma niente di nuovo sotto il sole. Per ora.

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