“Tanti soldi, Paulo dica la verità ai tifosi…”, duro il grande ex – ESCLUSIVA

La partenza di Dybala sta creando polemiche nell’ambiente giallorosso ma Boniek si rivolge al giocatore: “Se voleva restare bastava…”

L’addio di Paulo Dybala è uno choc per l’intera tifoseria della Roma. Pochi, se non nessuno sono ancora increduli che la Joya se ne sia andato a campionato cominciato. E tanti sostenitori di fede giallorossa non accettano questa decisione. Ma c’è chi cerca di vederla da un’altra prospettiva.

E chi ne parla sa il fatto suo per essere stato un grande calciatore anche nella Roma e poi è anche il vice-presidente dell’Uefa e soprattutto non ha mai nascosto di essere un grande tifoso della squadra giallorossa, Zbigniew Boniek, per tutti Zibì e lui è senza dubbio dispiaciuto, ma cerca di vedere tutto in una prospettiva diversa, forse più realistica.

Da un certo punto di vista se la prende anche col calciatore, non in modo polemico ma a Controcalcio.com cerca di spiegare la situazione: “A me dispiace tantissimo che Dybala sia andato via quasi all’improvviso, ma bisogna anche dire e sottolineare un aspetto che a molti sta sfuggendo e mi rammarica questo, voglio dire lui ha un contratto con la Roma, piuttosto alto, l’offerta dall’Arabia è tantissima roba, ma se lui voleva restare, non doveva far altro che dire: grazie ma voglio restare qui…“.

Detta così sembra anche piuttosto semplice, ma allo stesso tempo non si può dare torto al vice-presidente dell’Uefa, non certo in quanto tale, ma perché quanto afferma non si può smentire. “E’ un dato e un fatto incontrovertibile, io adoro Paulo Dybala, mi ha fatto urlare tante volte allo stadio, ma il suo contratto è molto alto e per la Roma non era certo un problema, altrimenti non l’avrebbe fatto. Chi dice che la società abbia pressato il giocatore, dice cose non vere da quanto ne so, anche perché l’argentino ha un contratto e se voleva restare, non doveva far altro che dirlo. L’ha fatto? Non credo“.

“Se faceva 36 gare l’anno era al Real Madrid…”

Nella sua lunga e importante carriera da calciatore Boniek non è mai stato uno che si è messo a parlare per metafore, tutt’altro. Quello che pensa, dice, senza filtri e in più è stato un grande campione nella sua epoca, ha giocato nella Juve e nella Roma, proprio come Dybala, quindi sa bene cosa significa per un calciatore quando arrivano proposte di un certo livello.

“Si parla di circa 75 milioni di euro in tre anni, sono tantissimi soldi, difficile dire di no a così tanto denaro e anche per lui è stato ed è lo stesso, non capisco solo perché non dirlo“, si chiede Boniek a Controcalcio.com che poi cerca di approfondire il discorso e spiegare il suo punto di vista: “Ripeto ho adorato e adoro Dybala, allo stadio, e difficilmente manco quando gioca la Roma, mi ha fatto urlare tante volte, mi ha emozionato perché è un giocatore fantastico e sostituirlo non è semplice, ma è anche vero che tutta questa situazione è stata gestita in un certo modo, secondo me non è una cosa sbagliata dire che sono tanti soldi e non si può dire di no. Poteva restare, nessuno gli avrebbe detto nulla anzi“.

Per Zibì Boniek non una bella notizia che uno “forte come Dybala lasci la Roma“, anche perché “sono tifoso e mi piacciono i giocatori forti, lui lo è senza dubbio“, ma bisogna anche fare i conti con la realtà e, sinceramente, ricorda l’ex grande calciatore che “se Paulo garantisse 36 gare l’anno, per fare un numero che faccia capire la continuità, giocava nel Real Madrid, anche su questo bisogna essere schietti. Purtroppo quel tipo di continuità uno come lui non la garantiva, pur essendo un calciatore eccezionale“.

Ora non resta che sostituirlo, ma ricorda Boniek che “uno come Paulo non si sostituisce in modo semplice anzi non si trovano“. E appena si nomina Soulé, l’ex calciatore sottolinea: “E’ giovane e bravo, facciamolo crescere, la società adesso cercherà di acquistare altri giocatori forti, ne sono sicuro. Dispiace da morire che Dybala non ci sia più, non è facile andare allo stadio sapendo che non c’è più uno come lui, ma si va avanti. Sarebbe bello che Paulo stesso dica che vuole andare via perché è la verità, altrimenti sarebbe rimasto. O no?”