Simbolo e storia della Roma, cambiando per sempre il lavoro di chi è andato poi in giacca e cravatta in panchina, la Roma piange la sua scomparsa.
Ha abbracciato due generazioni, riuscendo nell’impresa di esserci sia nella vittoria del secondo Scudetto, che nel terzo, l’ultimo in Capitale sponda giallorossa se si pensa a quello che fu il suo ultimo trionfo per poi lasciare il club capitolino, proprio nel 2001.
Proprio nel corso di questa mattina, è arrivato anche il messaggio di cordoglio da parte dell’AS Roma che non ha assolutamente dimenticato quello che è l’indimenticabile, appunto, simbolo della Roma “scudettata”, non solo dell’83, ma anche del 2001.
Lutto in casa Roma: la prossima partita si giocherà con la fascia al braccio
Con la fascia al braccio, in segno di lutto, probabilmente si disporrà anche il minuto di raccoglimento. È il minimo per uno dei simboli indimenticabili di quella che fu la Roma del passato e che ancora oggi raccoglie tutto l’affetto dei tifosi, che stanno mandando messaggi social proprio per il compianto simbolo capitolino.
Si tratta dello storico medico sociale al quale piaceva sedersi in panchina – non era di uso comune ai tempi – assieme al gruppo squadra, tanto da essere immortalato nella foto dello Scudetto dell’83, accanto a Bruno Conti e gli altri campioni romanisti.
Una foto entrata nel cuore di tutti, con il medico sociale dal ’78 al 2001, Ernesto Alicicco, scomparso quest’oggi. La redazione di ControCalcio si stringe attorno al dolore della famiglia dell’ex Roma, che ha perso la vita all’età di 89 anni. Il prossimo 7 novembre, ne avrebbe compiuti 90.
Roma in lutto: il post e il messaggio di cordoglio
Quello che segue, è il messaggio della Roma che non dimentica il proprio ex medico sociale, storia dell’AS Roma, Ernesto Alicicco: “Il club dell’AS Roma piange la scomparsa di Ernesto Alicicco. Tra il 1978 e il 2001 ha curato tutti i nostri campioni e resterà nel nostro cuore per sempre”.
Roma, scomparso questa mattina: il retroscena sulla sua particolare abitudine in panchina
Andava in panchina, sia col freddo che col caldo, sempre rigorosamente in giacca e cravatta. Ne sentiva il bisogno, non aveva problemi e indicava “fiero” di avere “il pellicciotto” sotto gli abiti, alludendo ai peli in petto. E oltretutto, come riportano più fonti, la verità è che Ernesto Alicicco non nasceva neppure come tifoso della Roma, eppure lo divenne, negli anni, attraverso il periodo passato proprio con i colori sociali della Roma.