Luca Marelli ha spiegato in diretta perché l’arbitro non ha assegnato calcio di rigore per il contatto di Svilar in Roma-Venezia: come stanno le cose
La Roma di Ivan Juric sta crescendo partita dopo partita, almeno sotto il profilo dei risultati. Non è facile incidere in così poco tempo, soprattutto per quanto riguarda il gioco e la tattica, ma l’ex tecnico del Torino sembra essere riuscito a dare una scossa importante al gruppo e a ripartire da poche e semplici certezze, che stanno già portando punti pesanti per il percorso stagionale.
Contro il Venezia, in realtà, le difficoltà non sono mancate, probabilmente anche più del previsto, ma alla fine la rimonta è stata completata, nonostante l’assenza di Paulo Dybala, con un 2-1 che ha portato nuova energia e linfa nel gruppo giallorosso. Durante una partita che è stata decisamente tirata, c’è stato anche un episodio parecchio controverso nell’area giallorossa e che sta facendo discutere anche a parecchie ore dalla fine del match.
Il protagonista è stato Mile Svilar, il talento tra i pali dei capitolini che ha abbattuto un avversario in uscita, ma dopo aver prima toccato il pallone. In molti hanno sottolineato la somiglianza rispetto a un intervento di Sommer contro la Fiorentina, che aveva invece portato all’assegnazione del calcio di rigore.
Contatto Svilar in Roma-Venezia: la spiegazione di Marelli in diretta
Luca Marelli è un ex arbitro e opinionista, che spesso si espone sulle dinamiche arbitrali e cerca di dare un’interpretazione credibile degli episodi. È successo anche in questo caso, visto che, durante la diretta di Controcalcio su Twitch, ha dato la sua versione dei fatti anche rispetto all’intervento di Svilar.
“È un intervento al limite, è inutile nasconderlo. Se l’arbitro avesse fischiato il calcio di rigore in campo, il Var non sarebbe intervenuto“, ha subito precisato. E poi ha anche aggiunto che gli sembra molto più simile a un contatto tra Maignan e Lovato nel 2022, più che all’episodio di Sommer contro la Fiorentina.
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Questo perché “il braccio scivola via sulla testa dell’avversario” in entrambi i casi, rispetto a quanto capitato al portiere svizzero. Insomma, i dubbi restano e anche le polemiche per una decisione che, in un senso o nell’altro, sarebbe stata comunque parecchio al limite.