Un ragazzino venuto fuori quasi dal nulla che sta facendo innamorare i tifosi giallorossi, ma ora va blindato e protetto
Un predestinato. Uno che è cresciuto a calcio e pallone e non ha mai fatto altro, nonostante sia un ragazzo con la testa sulle spalle e da piccolo sognasse di diventare un giorno, un cronista sportivo. Invece il futuro per Niccolò Pisilli, classe 2004, ha avuto altre proiezioni e altre direzioni, come quella di diventare un calciatore professionista.
Di questo ragazzo si sta dicendo di tutto e di più. Ha esordito in serie A il 6 maggio del 2023 contro l’Inter, fu Mourinho a regalargli questa immensa soddisfazione, ma ancora più grande la ebbe il 14 dicembre dello stesso anno quando realizzò il suo primo gol con la maglia della Roma, era la gara con lo Sheriff in Europa League e fece talmente emozionare tutti quel giorno, tanto da far piangere uno come lo Special One che, a fine gara, non riuscì a trattenere le lacrime per la gioia di aver visto segnare un ragazzino come Niccolò.
E così è andato avanti, mettendoci sempre cuore, impegno e passione. Mai una volta di meno, tanto che, da subito, conquistò anche Daniele De Rossi che, essendo stato giovane romanista anche lui, sa bene quanto sia difficile contenere l’emozione e la voglia di strafare, toccando il cielo con un dito, ma stando bene attenti a non cadere rovinosamente per terra. E quindi l’ha coccolato, protetto e poi lanciato, come ha fatto contro la Juventus, dandogli la maglia da titolare, sorprendendo tutti, perfino lui che l’ha saputo il giorno stesso della gara. E Niccolò l’ha ripagato facendo una prestazione coi fiocchi.
Probabilmente, Daniele De Rossi ha rivisto se stesso in Niccolò, tanto che, in campo e soprattutto a livello caratteriale, lo ricorda molto: serio, consapevole e mai fuori posto, perfino in campo dove sta dimostrando tutta la sua bravura. Ha appena compito vent’anni, ma sembra avere almeno cinque anni di più e, quando un calciatore ha queste doti, può andare molto lontano.
Ora il contratto, le big già lo guardano
Ed è quello che vorrebbe fare Pisilli che, dopo la rete al Venezia, la prima in serie A in assoluto, ha avuto anche la soddisfazione di essere tra i pre-convocati di Luciano Spalletti. Toccare sì il cielo con un dito, non una volta, ma migliaia di volte, come se non avesse mai finito di farlo da quando Mourinho l’ha fatto esordire. E quello che più colpisce è che non ha avuto ancora nessuna ricaduta, come se l’effetto rimbalzante a lui non lo toccasse affatto.
La rete e la pre-convocazione l’hanno lanciato come un missile nell’atmosfera, ma c’è da dire che anche prima che accadesse tutto questo, aveva già attirato su di sé parecchio interesse, già dopo quella gara fatta con la Juve con sicurezza e un pizzico di sfrontatezza. In Premier League farebbero follie per averlo, Arsenal in testa, e, forse, pagherebbero oro anche adesso e la Roma degli americani, secondo tanti tifosi, da questo punto di vista è pericolosa. Ma è altrettanto vero che i Friedkin guardano al profitto, ma non sono matti. Per questo Ghisolfi già da qualche settimana sta parlando col suo agente per sistemare e mettere a posto la situazione.
Niccolò Pisilli, nonostante la giovane età ha già firmato due contratti, il primo da professionista nel 2021, l’altro alla scadenza a luglio del 2024, prolungandolo fino al 2026 a circa 70.000 euro netti a stagione, oltre 5 mila euro al mese. Non pochi per un ragazzino di vent’anni appena, ma quasi una miseria per quello che sta facendo vedere e soprattutto potrebbe far vedere nel mondo del calcio.
La famiglia è molto attenta, ma anche il suo procuratore che non vorrebbe fargli guadagnare cifre astronomiche da subito, ma qualcosa come 500 mila euro o giù di lì fino al 2027 ma con la promessa che se continuerà a comportarsi in questo modo, le parti si potrebbero rivedere a breve, brevissimo anche a fine stagione.
Ora però la Roma ha tutte le intenzioni di blindarlo da qui alle prossime settimane, anche per scoraggiare chi si è già avvicinato al suo procuratore che, naturalmente, smentisce tutto, ma si sa, nel calcio il silenzio è d’oro e la strategia ancora di più.