Il campione argentino è stato escluso per la seconda gara consecutiva dalla formazione titolare, il sospetto che c’entri il rinnovo automatico
Ancora fuori. Ancora in panchina. Ed è la seconda consecutiva per Paulo Dybala e, se la prima col Venezia ha lasciato un po’ di stucco, vista la gara con l’Udinese, la seconda consecutiva ha sorpreso più di un po’, forse anche lo stesso Paulo.
Dopo non aver giocato neppure un minuto col Venezia, anche se aveva incantato e risultato essere tra i giocatori più decisivi con l’Udinese, mai si sarebbe immaginato che la Joya non facesse parte dei titolari nella gara di Europa League con l’Elfsborg. Una scelta che non è che abbia creato chissà quali sconquassi, ma un po’ di sorpresa l’ha generata.
Che sia una gestione fisica per non rischiare l’argentino, sembra quasi una scusa anche perché non ha fatto nemmeno un minuto col Venezia e si è allenato senza problemi fino alla trasferta svedese. Impossibile non pensare che dietro ci possa essere qualcosa collegato al rinnovo o quanto meno che ci sia avvicini. E’ strano perché uno come Juric difficilmente accetta cose del genere, ma forse un pensiero strategico potrebbe anche farlo.
Pensare che al suo arrivo l’ha messo subito dentro e il giocatore ha risposto alla grande sul campo, quasi incredibile che non sia stato impiegato nemmeno un minuto nella gara successiva e la panchina con l’Elfsborg fa riflettere non poco. Pensare che questo era una specie di chiodo fisso dell’ex dirigente Lina Souloukou, quasi ossessionata dall’idea che non si concretizzasse il rinnovo automatico a 7 milioni di euro fino al 2026 a patto che nei tre anni il giocatore faccia almeno il 50% delle presenze.
Ghisolfi pensa a spalmare l’ingaggio al 2027
Le competizioni incluse in questo particolare accordo per il rinnovo automatico ci sono tutte e tre, campionato, coppa Italia ed Europa League. C’è da dire che fino adesso il giocatore argentino ha collezionato 5 presenze, con 285 minuti giocati su un totale di 450, con tutte le gare che restano appare impossibile che Dybala non riesca a raggiungere le circa 15 presenze che deve raggiungere per allungare il suo accordo contrattuale e far lievitare la cifra dell’ingaggio.
E’ una situazione che crea disagio alla società, anche se si dice non sia così, ma la realtà è un’altra. Anche per questo il direttore sportivo Ghisolfi, che sembra avere più potere rispetto a prima, sta cercando di trattare con Dybala e il suo entourage di spalmare il suo ingaggio fino al 2027, anche considerando l’eventuale rinnovo a 7 milioni di euro. Bisogna vedere se la Joya e i suoi agenti sono d’accordo.
Da qui alle prossime settimana qualcosa di più se ne saprà, ma non sarà una gestione facile da parte di Juric e anche della stessa società che non ha dato alcuna indicazione al tecnico sulla gestione che sarà solo ed esclusivamente sua.
Qualche sospetto c’è, ma non è ancora il tempo per fare il processo alle intenzioni. E’ tempo invece per Ghisolfi di tentare questo trattativa e provare a spalmare l’ingaggio fino al 2027, ma non è facile per Dybala e il suo entourage, sapendo che in Arabia c’è un’offerta ancora lì pronta ad essere riaccesa e riaperta di 20-25 milioni a stagione per tre anni. La situazione si capirà a breve e anche della possibilità che l’argentino, qualora non sia soddisfatto, nonostante la scelta di restare, a gennaio chieda di andare via. E a quel punto la Roma non si opporà o quanto meno dovrebbe farlo.