Una voce che acquista sempre più insistenza e che l’attuale società cerca di controllare, ma negli ambienti finanziari va veloce
Una voce che è cominciata con timidezza quasi un anno fa, ma col passare dei mesi e delle settimane ha preso sempre più consistenza. E anche un certa verificabilità, anche se mai ufficializzata anzi sempre smentita con una certa fermezza. Ma qualcosa si muove.
La famiglia Friedkin ha sempre smentito qualsiasi situazione legata ad una eventuale cessione dell’As Roma, anche e soprattutto per via dei tantissimi soldi che sono stati messi all’interno del club, con aumenti di capitale piuttosto corposi, l’ultimo l’anno scorso che dovrà essere interamente coperto entro il 2024. Insomma, da parte loro non sembra esserci alcuna voglia di dismettere azioni, titoli e soprattutto il club.
Ma le voci e sotto traccia le trattative o presunte tali non si sarebbero mai fermate. La Roma, rispetto ad altre società, è una delle più ricercate, a quanto sembra, se non altro per alcune banche d’affari che al loro interno si muovo sotto traccia per chiedere informazioni e, in alcuni casi, sollecitazioni su eventuali interessi. Da almeno un paio d’anni ci sarebbero diversi fondi d’investimento, non solo americani, ma soprattutto di finanza araba che avrebbero un grande interesse ad entrare nel mercato del pallone italiano.
La Serie A si sta trasformando e soprattutto, nonostante la lentezza, modernizzando e aprendo a diversi mercati. Secondo alcuni finanziatori, il calcio italiano, dopo un periodo di torpore durato diversi anni, anche se non sembra, sta tornando di nuovo in auge e qualcuno avrebbe interesse ad investire già adesso e anticipare in qualche modo i tempi, come se si trattasse quasi di un terreno vergine che da un momento all’altro potrebbe esplodere di nuovo come avvenne negli anni ’90.
Arabi insistono, con loro c’è Malagò
Sembra quasi un paradosso, ma per alcuni, potrebbe trattarsi di una specie di Premier League 2.0 o qualcosa di simile, almeno questo sembra essere il principio di attrazione. Ed è in questo tipo di situazione che si andrebbe a collocare la Roma, per non considerare che la recente operazione di acquisizione dei Friedkin nei confronti dell’Everton sembra essere non tanto un diversificare gli interessi aziendali, quanto voler cambiare il mercato, e anche alla svelta perché in Inghilterra si potrebbero avere benefici più in fretta rispetto a quanto avviene in Italia, ma soprattutto nella Capitale.
I fondi d’investimento arabi non è che non abbiano la stessa fretta e sete di avere successo, ma a quanto pare hanno un modo di agire e d’intervenire in modo diverso, con più pazienza e per certi versi con più interesse specifico, puntando più sull’aspetto tecnico e anche perfino culturale. Entrare nel calcio in un paese come l’Italia potrebbe voler dire molto, anche perché in altri settori sono già ben coinvolti da parecchio tempo, avendo investito in tutt’altro settore dall’industriale al tecnologico e a tanto altro.
Gli arabi in realtà avevano già tentato la scalata al Milan e all’Inter, ma senza avere un grande successo anche se non che fossero totalmente convinti dell’affare o presunto tale. Con la Roma è diverso, almeno a quanto si apprende da alcuni ambienti finanziari che sarebbero in gran fermento da questo punto di vista, tanto che qualcuno azzarda che addirittura entro la fine dell’anno potrebbe esserci la sortita tanto attesa.
Si pensa che ci siano già figure dirigenziali di riferimento pronte a subentrare e tra queste l’attuale presidente del Coni (che si sarebbe fermato sull’ipotesi del quarto mandato ndr) Giovanni Malagò, ma con lui anche ex campioni come Totti e lo stesso De Rossi (che potrebbe clamorosamente rientrare anche con i Friedkin). Si deve aspettare e avere pazienza, anche se i Friedkin avrebbero alzato la posta e fissato a circa 1,5 miliardi di euro la cessione del club.