“Altro che Morata, punterei su Camarda”: silurato lo spagnolo, affondo in diretta – Video

In diretta silurato Alvaro Morata: “Punterei su Camarda” l’affondo dell’allenatore. Parole durissime che non lasciano alibi

Nel week end, assorbita la pausa relativa alle nazionali, si torna in campo. La Serie A prevede una doppia sfida da brivido: l’Inter sfiderà la Roma mentre la Juventus se la vedrà con la Lazio. Due gare che poterbbero anche favorire la possibile fuga del Napoli capolista impegnato ad Empoli ed eventualmente anche far recuperare terreno al Milan.

Morata silurato in diretta
Morata silurato in diretta: clamoroso (Ansa Foto) – Controcalcio

I rossoneri sono reduci dalla sconfitta contro la Fiorentina che ha messo fine alla serie di tre successi consecutivi e puntano al pronto riscatto. Deve vincere Paulo Fonseca se vuole conservare la sua panchina, nuovamente traballante dopo il ko con i Viola.

In casa Milan la situazione non è certo delle più rosee: i casi relativi a Theo Hernandez e Rafa Leao lo insegnano con il tecnico lusitano chiamato a scelte anche impopolari per il bene della squadra. Di certo non ci sarà Camarda, punta del Milan Futuro che sta crescendo in Serie C. D’altronde in attacco i rossoneri possono puntare su Morata ed Abraham, con Jovic centravanti di scorta.

Milan, arriva la frecciata in diretta di Pochesci: che bordata

Non tutti, però, sono d’accordo con la scelta di Paulo Fonseca. Durante l’ultima live di Controcalcio, il programma del canale sportivo di Controcalcio Tv, il più seguito in Italia della piattaforma Twitch, è intervenuto in collegamento telefonico Sandro Pochesci, tecnico dell’Avezzano.

Camarda titolare nel Milan: frecciata di Pochesci
Camarda titolare nel Milan: frecciata di Pochesci (Ansa Foto) – Controcalcio

L’allenatore si è così lasciato andare a precisa domanda di Luca Cohen. “Se avessi la possibilità di allenare il Milan punterei su Camarda nonostante in rosa vi sia Morata. Non vado a prendere calciatori di 37 anni che non mi servono a niente. L’Europeo l’ha deciso un ragazzo di 17 anni” ha sottolineato, con chiaro riferimento a Yamal della Spagna.

Se tutti ragionassimo così, non vi sarebbe un calciatore giovane che giochi. Ci vuole coraggio. Però l’Italia non ha questo coraggio perché un allenatore che pareggia due gare viene esonerato. E quindi il giovane non lo fa giocare” ha poi aggiunto, quasi togliendo un po’ di responsabilità agli allenatori, di fatto “costretti” a questo tipo di scelte.

Non c’è più un’organizzazione di società, è sbagliato il sistema, dobbiamo cambiare le regole. Se non lo facciamo, poi non ci possiamo lamentare che l’Italia non va a giocare il Mondiale. Noi eravamo la terza-quarta squadra al mondo, c’era il Brasile, l’Argentina, noi, l’Olanda e la Francia” ha poi concluso.

Un discorso molto più generale, quindi, quello dell’allenatore che non le ha mandate a dire, esprimendo il suo pensiero peraltro condiviso da gran parte degli ospiti della trasmissione.

Gestione cookie