Il centrocampista biancoceleste stoico, è tornato dalla nazionale con un problema che non gli dà tregua, ma lui vuole giocare
E’ uno dei volti più noti e più positivi della nuova Lazio di Baroni. La squadra che sta sorprendendo più di ogni altra almeno per quel che riguarda la posizione in classifica che occupa ma anche per il calcio che esprime.
Per la Lazio e per Baroni, ma anche per i tifosi Mateo Guendouzi è l’anima della squadra, quello da cui partono le maggiori situazioni di pericolo, quando la formazione biancoceleste dalla fase difensiva si trasforma in un istante in offensiva e va in ripartenza come se niente fosse. E’ lui che trascina Rovella e compagni verso la porta avversaria.
Per Baroni un punto di riferimento, soprattutto in un momento del genere e alle porte una partita così importante. Un esame di maturità. Insomma, un giocatore importante e determinante per questa Lazio. Figurarsi la faccia del tecnico e dei suoi compagni quando hanno saputo che non stava bene e si è presentato a Formello zoppicando e con un piede gonfio, livido e nero.
Tutto a un tratto è calato un po’ di magone, anche perché per i ragazzi biancocelesti che tanto stanno stupendo e facendo bene, quella con la Juventus di Motta è la gara dell’esame di maturità, della consapevolezza, ma senza il francese tutto diventa complicato ancora di più. E come se avesse avvertito anche lui questa sensazione ha subito detto ai suoi “amici” della squadra che non sarebbe mancato per nessun motivo al mondo.
Guendouzi non s’arrende, i dubbi dei medici
Gli esami fatti in questi ultimi due giorni non è che siano stati poi così entusiasti, ma Mateo è sceso comunque in campo e ha fatto la sua parte. I medici, per la verità, non è che siano così propensi a farlo giocare, anche perché potrebbe essere un rischio con il timore di perderlo per altre partite comunque importanti.
Ma lui è imperterrito, proprio non sente ragioni e ha fatto e sta facendo di tutto per non mancare a una partita a cui tiene in maniera particolare. Ha provato, avverte un po’ di fastidio durante i cambi di direzione, soprattutto quando deve appoggiare il piede destro. E allora domani tenterà di proteggere quella zona con una piccola fascia in vestroresina che attutisca, in qualche modo, il dolore e anche eventuali pestoni dagli avversari.
Baroni è dubbioso, ma ascolta quello che vuole fare il centrocampista francese che di arrendersi proprio non ne vuole sapere. E così accanto a Rovella vuole esserci lui, anche se prima della gara farà un test e se lo supererà, allora sarà abile e arruolato.
Per la Lazio è una gara importante, quella della consapevolezza e Mateo sente quasi la responsabilità di non dover mancare per nessuno motivo al mondo.