La squadra va avanti, si allena e si prepara a giocare in società, nonostante il silenzio, c’è il caos più totale con i proprietari pronti a intervenire
Chi ci capisce, è bravo. Nella Roma se non c’è anarchia a livello istituzionale, poco ci manca. Voci più disparate che vanno in giro, si alimentano e si diffondono come se nulla fosse. E i Friedkin restano in silenzio e il loro silenzio è più che assordante. E’ vero che non parlano mai, ma quando ci sono questo genere di situazioni, le sorprese sono dietro l’angolo. E questa è una costante.
Quello che più sorprende, e che da un lato fa anche una certa tenerezza, è che Ivan Juric va avanti come se niente fosse, ed è giusto e naturale che sia così, ma quanto sta accadendo alle sue spalle è qualcosa d’incredibile. Un paradosso, come questa stagione della Roma che non sembra sia ancora partita. Almeno questa è la sensazione.
Il tecnico lavora sul campo, nessuno nell’ambiente lo vuole e lo sopporta mal volentieri, ma testardo e orgoglioso come è, a lui poco importa dei rumors e delle voci, si concentra sul campo e va avanti come un rullo compressore. Almeno ci prova. E quindi si va con la Dinamo Kiev e con la Fiorentina, poi come va, va. La sensazione, forte, è che se non dovessero andare bene, i Friedkin si faranno sentire e potrebbero cambiare.
Magari piombare a Roma, e questa sarebbe una novità e anche una conferma, convocarlo in ufficio e salutarlo come del resto hanno fatto senza alcuna gentilezza o rispetto già con Mourinho e De Rossi. La realtà è che Dan Friedkin non sarebbe più sicuro di niente. Ci tiene alla Roma, e non potrebbe essere altrimenti, visti i tantissimi soldi investiti, ma è anche uno che non vuole restare a dispetto dei santi e sa bene che la contestazione nei suoi confronti è fortissima.
Friedkin pensa a Mancini e occhio agli arabi
Davanti a risultati non ancora buoni, sembra che l’isteria la possa fare da padrone e aver l’idea di cambiare. Di nuovo. La squadra non sta reagendo come pensava l’area tecnica e soprattutto quella societaria, anche per questo la proprietà sta seriamente pensando di metterci mano di nuovo. Tutto porta verso un ritorno di Daniele De Rossi, sempre se si cambia, ma l’evoluzione di queste ultime ore potrebbe cambiare le carte in tavola ancora una volta.
I Friedkin stanno gestendo la situazione in questi ultimi mesi da persone che sembrano essere in confusione, ma è anche vero che da quando sono arrivati, hanno sempre sorpreso. E non è detto che si vada a tutti i costi su De Rossi. Nelle ultime ore (e sarebbe la conferma della confusione) gli americani avrebbe avuto un contatto o comunque pensato anche a un nome altisonante come quello di Roberto Mancini che è al capolinea con la federazione e la nazionale araba.
Roberto Mancini potrebbe essere un nome, almeno nella testa degli americani, anche se bisogna sempre vedere, qualora ci sia una trattativa seria e concreta, come si porrebbe uno come l’ex ct della nazionale italiana che è ambizioso e pretende determinate garanzie.
In tutto questo, non è da trascurare il discorso societario. Già perché l’Everton ha bisogno di attenzione e concentrazione, mentre non si sono affatto sopiti i discorsi e gli interessi di fondi arabi che vorrebbero entrare nella società. E a breve si saprà qualcosa di più Il silenzio è d’oro, ma anche in questo caso potrebbero esserci novità clamorose a breve, magari con un ingresso soft da parte di un fondo arabo per poi prendere mano e piede nella Roma. basta solo aspettare e vedere. Ma la rivoluzione è in atto.