I Friedkin stanno perdendo completamente la bussola e non intervengono, nel frattempo i giocatori sono confusi e temono un’altra debacle
Una situazione caotica e sempre più confusionaria. E’ quello che si respira alla Roma dentro Trigoria, ma anche fuori con i Friedkin che restano in silenzio, ma soprattutto immobili davanti a una vicenda che sta scappando dalle mani.
Inverosimile quanto sta succedendo alla squadra e società giallorossa. Dovrebbe essere una sola entità, ma sono due distinte ed entrambe totalmente spaesate e fuori da ogni tipo di situazioni. I giocatori si allenano, lavorano, ma non avendo grandissima empatia con il nuovo allenatore che, a quanto pare, nonostante qualche eccezione, sembra già un corpo estraneo.
Nel giro di nemmeno un mese è riuscito a discutere già diverse volte con i leader della squadra, non certo per questioni tecnico-tattiche, magari anche, ma sono il meno rispetto a quello che sta accadendo all’interno del quartier generale giallorosso. Davanti c’è una sfida molto importante, un bivio che può decidere le sorti dell’allenatore. E questo la squadra sembra averlo capito bene.
In tutto questo c’è la società che, nonostante tutto quello che sta succedendo in campo e non solo, resta in silenzio per il terzo giorno di fila dopo la debacle clamorosa di Firenze. In qualsiasi altra situazione e in qualsiasi altra società, un dirigente avrebbe preso quanto meno la parola e spiegato alla piazza cosa sta succedendo e cosa si ha intenzione di fare. Niente di tutto questo. Ed è inammissibile.
La squadra teme la contestazione e il tracollo
Dal canto loro i giocatori proseguono nella loro attività quotidiana, ma tanti sembrano quasi trascinarsi. L’unico sussulto che c’è stato in queste ore è il confronto tra il direttore sportivo Ghisolfi, unico dirigente o presunto tale che è in questi giorni a Trigoria, con il capitano della squadra Pellegrini. I due hanno parlato della situazione ed è emerso che il rapporto con Juric è quasi inesistente. Tanto rispetto, ma la maggior parte non riesce a seguirlo.
Col Torino, l’ex squadra del tecnico croato, è una partita difficile per la forza della formazione granata che verrà all’Olimpico per cercare di non perdere e non sarà facile perché è una squadra che ha mostrato carattere in queste prime giornate di campionato, tanto da essere anche sopra in classifica rispetto alla Roma.
La netta sensazione è che la squadra rivorrebbe il ritorno di Daniele De Rossi, magari con l’ex tecnico alcune cose potrebbero tornare a funzionare anche perché c’è sempre stata la convinzione, sin da quando è stato mandato via, che si sia interrotto qualcosa che poteva cominciare a crescere. Ed è uno dei motivi per cui con Juric non sarebbe mai scattata la scintilla.