Un avvicendamento che ha fatto parecchio discutere anche perché arrivato in un momento molto particolare della stagione
Un cambio che fa discutere. Accantonare Provedel per mettere dentro Mandas in un momento del genere sembra quasi, e sottolineiamo il quasi, una situazione forzata. Almeno non dal Marco Baroni che ha cominciato la stagione in un certo modo, con certe dichiarazioni ed entrando nell’ambiente Lazio con l’umiltà che fa diventare grandi.
Il lavoro che Baroni ha fatto con la Lazio e sulla Lazio è stato incredibile. Da criticato senza ancora aver messo piede in panchina a osannato in tutto e per tutto. E giustamente perché, rispetto ad altri super celebrati, vedi Thiago Motta, in pochissimo tempo e senza avere esperienza da grande piazza, ha dato un’identità e un gioco riconoscibile alla squadra, e anche molto bello a vedersi.
Non ci sono dubbi sulla bravura di questo allenatore che sul campo sta mostrando a tutti quanto sia stato capace a centrare determinate situazioni e a rivalutare alcuni giocatori che erano sulla graticola come Rovella o Zaccagni, ma anche lo stesso Romagnoli, pilastri fondamentali di questa squadra. E anche sul portiere, ad inizio stagione, era stato abbastanza chiaro e piuttosto perentorio, dando a Provedel la titolarità (giusta e meritata) e a Mandas la possibilità di giocare le coppe, quindi di avere pazienza e aspettare, nonostante qualche piccola pressione dalla società perché ad inizio stagione il portiere titolare aveva cincischiato un po’.
Ma Baroni ha resistito e portato avanti le sue idee, mentre la società e gli agenti del bravo Mandas, perché questo ragazzo ha tante qualità, discutevano del meritato rinnovo del contratto. Da questa estate era tutto pronto o quasi per la firma, ma non arrivava mai, poi la svolta qualche settimana fa e ora la titolarità. Un caso? Forse, ma forse anche no. C’è da premettere che il portiere non è un centrocampista o un attaccante, è quasi un mondo a parte. E’ l’ultimo baluardo prima del gol.
Provedel, come tanti portieri, non stava facendo benissimo, ma non così male da dover ridiscutere le gerarchie a stagione in corso. Mandas a Venezia ha salvato il risultato ed è stato pronto, ma era così necessario fare questo cambio in un momento così delicato? La sensazione, forte sensazione, è che Baroni abbia fatto sì questa scelta, ma non da solo, o meglio che sia stato un po’ condizionato o dall’ambiente o anche da qualche confronto con chi sta vicino all’area tecnica, come il direttore sportivo Fabiani. Niente di strano perché i confronti ci devono essere, ma alla fine a decidere deve essere sempre e solo uno. E in questo caso forse a decidere non è stato solo.
A rendere ancora poco più strana la situazione sono state le parole dello stesso tecnico prima e dopo la gara, anche perché l’argomento Mandas-Provedel è normale sia ritenuto interessante dai cronisti, quindi le domande sono naturali che ci siano. E sentire Baroni dire che Provedel resta il titolare quando non è così e avvertire anche un certo fastidio e nervosismo sul tema, potrebbe voler dire pure che a pensare male a volte ci si azzecca. Potrebbe risultar5e la svolta della stagione oppure una brutta buccia di banana.
Di sicuro Provedel non stava facendo il massimo, ma non così disastroso da dover cambiare in corsa e poco prima di una gara così importante, anche perché altri portieri di altre grandi squadre stanno facendo decisamente peggio, risultando decisivi in maniera negativa.
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