Il tecnico biancoceleste riparte in campionato, ma da adesso in poi dovrà spingere come non mai in campionato e coppa per restare
Era stato uno dei tecnici che più di tanti altri, forse più di tutti, aveva stupito e meravigliato per come la sua squadra giocava e si stava esprimendo. La Lazio, con tutti quei cambiamenti rispetto all’anno scorso, ha fatto un cammino strepitoso in campionato e in Europa League, ma nell’ultimo periodo si è un po’ persa per strada.
La sconfitta di Bologna prima della sosta è stata terribile, il sorpasso della Roma in classifica, il primo di questa stagione con i giallorossi che prima del derby del 5 gennaio avevano un distacco di 15 punti, è stato deleterio. Una botta che viene mal digerita dai tifosi della Lazio che parte di questa responsabilità se non tutta, la danno proprio al tecnico laziale.
Al presidente Lotito, nonostante le dichiarazioni al miele, non sono andate giù tutte queste cose, soprattutto la sconfitta per 5-0 contro il Bologna. Una debacle che ha fatto male e che difficilmente verrà digerita se non ci sarà un cambio di tendenza con la possibilità di lottare fino alla fine per un posto in Champions League.
Il tecnico ha cercato di spiegare quali sono stati i motivi dei problemi, dei tanti infortuni e della scelta su alcuni uomini e del fatto che abbia girato meno giocatori rispetto a prima. Il presidente Lotito ha cercato di capire proprio questo, nonostante ci sia stato un mercato e Baroni non abbia fatto giocare i calciatori presi, a parte qualche minuto a Belahyane.
Da adesso in poi, il tecnico della Lazio tornerà a fare le rotazione che faceva ad inizio stagione, dando più possibilità anche ai nuovi. L’allenatore, che al suo primo anno a Roma e fino a questo momento, ha fatto un percorso incredibile, meglio di tanti altri, ma incredibilmente fino al termine della stagione è sotto una grande lente di osservazione. Se non centra l’Europa attraverso il campionato e se non arriva in semifinale a questo punto, potrebbe anche salutare nonostante abbia ancora un anno di contratto.
Si parte col Torino, ma poi subito dopo c’è l’Atalanta, il quarto di finale con il Bodo Glimt e poi il derby con la Roma. Se non si gioca tutto in queste quattro partite, poco ci manca. E quando aleggiano i primi nomi di altri allenatori come Gilardino o come lo stesso Vieira, qualcosa che bolle in pentola c’è eccome. Basta tornare a fare le cose che la Lazio faceva ad inizio stagione e tutto si sistemerà.
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