Non bastano i risultati sportivi che non arrivano, adesso si complica e sembra essere confusa anche la vicenda legata al nuovo dirigente
Più che andare avanti per programmi, strategia ben precise e piani ben organizzati, il Milan sul direttore sportivo, colui che dovrebbe dettare quanto meno la linea sui giocatori e allenatore da prendere, quanto meno una traccia, si va per tentativi. Sembra quasi si sfogli una pagina di un giornale o una margherita e a seconda dei petali, si prova. Una pagina nera, soprattutto per chi è abituato a vedere nel Milan un club internazionale.

E’ tutt’altro che seria la situazione. O meglio c’è chi la vuole dipingere come tale, ma la verità è che il club rossonero è da prima di Natale che ha intenzione di affidare la sfera tecnica a un dirigente sapiente e manda avanti dei veri e propri casting, quando Zlatan Ibrahimovic sceglie quello che secondo lui è l’uomo adatto, ovvero Igli Tare, ecco che un altro dirigente, forse per invidia o chissà cosa, decide di andare da Cardinale e di rimescolare tutto. Forse perché non aveva avuto voce in capitolo, un po’ come fanno i bambini quando perdono qualcosa d’importante.
Paragone irriverente? Può darsi, ma che una società importante come il Milan non abbia ancora scelto un dirigente è un qualcosa d’incredibile, se non di grottesco. Ma forse lo è ancora di più quando, una volta presa una decisione, ossia andare su Fabio Paratici, uomo scelto da Furlani, il dirigente che è andato in fretta e furia da Cardinale, quella scelta si dimostra poco attendibile per via, tra le altre cose, di una squalifica che è ancora in atto e che scade a luglio, una notizia di cui tutti sono a conoscenza, ma evidentemente non nelle alte sfere del Milan.
Dopo tanta confusione rispunta Tare
E così nel giorno della tanto attesa firma e risoluzione finale, ecco che salta tutto di nuovo e di nuovo tutto va in discussione. E questo anche perché non si è lasciato lavorare per bene un dirigente come Ibrahimovic, che non avrà tanta esperienza dietro la scrivania, ma conosce il calcio come nessuno lì dentro al Milan. Lui aveva già deciso e aveva portato avanti il nome di Tare, proprio perché lo conosce, lo stima e perché in questo genere di cose il tempo è prezioso, soprattutto quando bisogna programmare il mercato e una stagione. Niente, si sfoglia di nuovo la margherita.
E tra i vari petali ecco che spunta D’Amico, giovane direttore sportivo dell’Atalanta, ex Verona, molto stimato e considerato. Per lui parlano i risultati e anche qualche buon giocatore scovato, ma non certo Ederson, come riportato da alcuni media, sul quale il buon D’Amico non c’entra proprio nulla anche perché Ederson è stato scoperto e trovato da un certo Walter Sabatini ai tempi della Salernitana. D’Amico ha avuto il guizzo di prenderlo da Salerno, ma non certo pagandolo poco. Ad ogni modo, nel Milan c’è un po’ di bagarre e un pizzico, ma solo un pizzico di dilenttantismo, ma la logica sta prevalendo.

Sono giorni importanti e decisivi, anche perché Cardinale non vuole più aspettare e pressa per avere non solo il nuovo direttore sportivo, ma anche altre figure che dovranno comporre il nuovo assetto dirigenziale e se non si sfoglia di nuovo la margherita dovrebbe esserci la parola fine e col Milan avere il nuovo direttore sportivo con tutti gli indizi che, propaganda a parte, portano nella direzione dell’ex direttore della Lazio. Habemus ds? I tifosi e Cardinale lo sperano tanto.