Il tecnico della Lazio cerca di camuffare le sue mosse in vista della partita più importante della stagione, nascondendosi durante gli allenamenti
Se ci fosse una scacchiera, Ranieri e Baroni lo giocherebbero all’istante ed entrambi nasconderebbero le mosse più evidenti anche davanti a tutti. Nessuno di solito vuole scoprire le carte, a maggior ragione davanti a una partita così delicata come il derby della capitale. In ballo c’è la Champions League e anche l’onore della città anche perché chi vince quella di ritorno può vantarsi fino alla prossima stagione.
Per la prima volta da quando è iniziata la stagione non è che ci sia una netta favorita, all’andata era la Lazio, ma più che altro per il disastroso avvio dei giallorossi in campionato. Adesso con la Roma di Ranieri che vola, che ha recuperato 15 punti alla Lazio dal 6 gennaio, ma che è sempre dietro è difficile dire che siano i giallorossi favoriti.
Lo potrebbero essere più che altro per quello che stanno facendo nel girone di ritorno e per il fatto che hanno riposato qualche giorno in più della Lazio che ha giocato in trasferta vicino al circolo polare artico e non è facile recuperare condizione e morale anche per la sconfitta. Ma nel derby della capitale tutto torna sempre in discussione. E rispetto all’andata, Marco Baroni qualcosina sembra averla imparata, anche perché davanti ha un tecnico che i derby li sa solo vincere. E anche qui per la cabala, pensano gli scommettitori, l’allenatore giallorosso, anche se è l’ultima della sua carriera, prima o poi uno dovrà pur perderlo.
Tra i due ha giocarsi tanto anzi tantissimo è proprio Marco Baroni. Dal canto suo, Ranieri ha già ottenuto quello che voleva, la rinascita, la ripartenza e competere per un posto in Champions, eresia solo pensarlo fino a tre mesi fa, giorno dell’ultimo derby, quello del 5 gennaio. E il tecnico della Lazio, forse proprio per questo fa una cosa che non aveva mai fatto in questa stagione.
L’allenatore biancoceleste quando si appresta a fare la rifinitura, spesso prova la formazione che poi il giorno della gara, schiera in maniera ufficiale. Ma a Formello, rispetto alle altre volte, sembra aver attuato un po’ di sana e vecchia pretattica. Già perché, a parte gli uomini scontati in mezzo al campo da Rovella a Guendouzi, fino a Zaccagni, Isaksen, Dia e il ritorno di Castellanos, è in difesa che ha fatto il colpo da teatro. Già perché ha testato una retroguardia inedita che sui social sarebbe stata già devastata dai tifosi perché non ci sono Gila e Romagnoli in mezzo ma due debuttanti come Gigot e il giovane danese Provstgaard.
Ma sarebbe tutta una grande finta anche perché Gila e Romagnoli sono schierati nella formazione secondaria, forse provati per testare Castellanos che torna titolare, ma forse anche per nascondere un po’ le carte, come nel caso di Pellegrini che dovrebbe giocare titolare sulla fascia sinistra al posto di Tavares ma nascosto anche lui.
Baroni sembra volerlo giocare così il derby, ovvero nascondendosi un po’. Ranieri fa altrettanto ma meno anche perché testa la difesa a tre, ma per una volta potrebbe mettersi a specchio e giocare un 4-4-2 con la doppia punta Dovbyk e Shomurodov.
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