Il presidente Claudio Lotito non ha digerito quanto è accaduto per il rinvio delle partite con la decisione della Lega di cui non sapeva nulla
Una giornata infausta. Un dolore immenso per la morte di Papa Francesco, la decisione della Lega di rinviare le partite che erano in programma come Torino-Udinese, Cagliari Fiorentina, Parma-Juventus e Genoa-Lazio. La Lega che, inizialmente, rinviava a “data da destinarsi” per poi decidere di posticipare tutto di due giorni. E’ il caos.

Da Milano, appena sono state rinviate le gare, ci si è messi subito al lavoro per trovare date utili, si è pensato si rimandare tutto di una settimana, ma senza la Fiorentina che è impegnata in Conference League, ma a quel punto le squadre che avevano già giocato hanno posto il problema della regolarità, ricordando quanto avvenne l’anno scorso per Fiorentina-Atalanta che alla fine si è giocata dopo la fine del campionato. E davanti a un simile scenario che potesse coinvolgere non due squadre, ma otto, alla fine è successo di tutto.
La Lega ha cercato di dialogare con tutte e nel frattempo, sostengono da Milano, aveva avvisato a tutte le squadre impegnate di attendere prima di muoversi, ma il fronte l’ha rotto l’Udinese che da Torino si è spostata facendo ritorno in Friuli e così via le altre, ma quando si stavano muovendo, come la Fiorentina e la Lazio con i loro rispettivi charter, ecco che è arrivata la decisione ufficiale di tornare in campo alle 18,30 di mercoledì 23 aprile.
Il patatrac vero e proprio, anche perché questa cosa costringeva Fiorentina e Lazio a tornare il giorno dopo. Apriti cielo. La Fiorentina alla fine in qualche modo ha risolto, ma è furibonda perché aveva lasciato il suo albergo e ne stava trovando altri con difficoltà. La Lazio invece ha fatto ritorno a Roma.
La Lazio si rifiuta di giocare: vogliamo andare dal Papa. E’ scontro totale
Ed è furiosa perché inizialmente aveva proposto di giocare il giorno dopo ma la Lega ha detto di no, solo che a quel punto i biancocelesti avevano già fatto ritorno nella Capitale. Una forzatura? Sicuramente un grosso difetto di comunicazione, talmente evidente che adesso la Lazio si è messa di traverso e dice no alla scelta di mercoledì prossimo per il recupero anzi, chiede un “confronto urgente” con la Lega serie A per rimodulare il calendario della partita in casa del Genoa.
Lotito non ci sta e va allo scontro totale con la minaccia di non presentarsi a Marassi perché vuole portare la squadra in Vaticano a celebrare e omaggiare il Papa, con tanto di lettera inviata alla Lega per conoscenza, ma anche al Coni e alla Figc. Una mossa azzardata, ma sembra anche tanto politica e di scontro. Nel frattempo in questa battaglia ci va a finire la squadra che si vede costretta a tornare, ad allenarsi e a organizzare una partenza da Roma il giorno stesso della gara di campionato.

La Lega ha incassato il rifiuto e probabilmente nelle prossime ore si metterà di traverso, anche se sotto traccia c’è una trattativa infinita per non finire nella guerra più totale. Saranno ore caldissime con la Lazio che non vuole tornare indietro sui suoi passi. Se la situazione dovesse andare avanti in questo modo, con un muro contro muro, la Lazio se non si presenta potrebbe anche rischiare la perdita della gara a tavolino e una penalizzazione. Sarà una battaglia infinita.